Dalla Cina con furore a Sciacca?

Riporto per intero un articolo di Franco Iacch su AgrigentoFlash.it che riflette il fenomeno in forte espansione dei cinesi a Sciacca. Leggete e se volete commentate:
Il fenomeno dell’espansione delle attività commerciali da parte di cinesi non è nuovo, ma in questo ultimo anno e mezzo c’è stata un’intensificazione della presenza di questi esercizi. Secondo la confesercenti regionale, il 35 % delle merci importate in Sicilia, provengono dalla Cina. Un fenomeno, quello dei cinesi che aprono attività commerciali, persone culturalmente, da sempre, molto riservate diffuso anche a Sciacca. Alcuni di loro, appena ci vedono, ci invitano cortesemente ad andare. Altri, invece, sono disponibili e da loro scopriamo un mondo ancora oscuro nella cittadina termale. Veniamo a sapere, per esempio, che sono 16 le attività commerciali presenti a Sciacca gestite da altrettante famiglie cinesi. Lavorano 8 ore al giorno e tutti pagano un affitto a proprietari saccensi. Quest’ultimo varia dagli 850 ai 1200 euro al mese. A Sciacca si trovano bene. I figli vanno in scuole saccensi e il sabato vanno anche a mangiare la pizza. E’ il caso di Du Zong, 36 anni, a Sciacca da tre anni con moglie e figli. Ci troviamo bene – ci dice Zong – Sciacca è una città tranquilla. Shi Changxiu, invece, è nella cittadina termale con la famiglia da 5 anni. Prima erano a Palermo, ma c’era troppo concorrenza di altri connazionali. A Sciacca, invece, si sta benissimo, nessuno li disturba anche se la sera preferisce restare a casa. Le notizie dalla madre patria le acquisiscono da internet e dai giornali che i distributori di Catania e di Palermo gli portano. Tra le curiosità, veniamo a sapere che nessuno dei cinesi, a Sciacca, si è mai fidanzato o ha mai frequentato una saccense, segno che l’integrazione ancora non è totale. Alcuni sono buddisti, altri shintoisti. Pochi i cattolici. Poi rischiamo anche qualcosa in più: chiediamo loro se hanno raggiunto la nostra città tramite qualche aiuto esterno o qualche pressione gestita dalla mafia o dalla triade cinese, molto attiva nei flussi migratori verso la nostra terra. Alcuni ci dicono che la mafia c’era solo a Palermo e che c’erano persone che, riportiamo testualmente, “graffiavano le auto”, mentre ogni volta che citiamo la triade cinese, ci salutano cortesemente. Sono circa 200 i cinesi a Sciacca. Sono tutti grandi lavoratori, tra di essi ci sono anche due maestri di Kung Fu. Al di la dello stereotipo classico che raffigura il cinese a mangiare riso, stare in kimono e contraffare di tutto, abbiamo trovato persone disponibili, che fanno la spesa nei nostri supermercati, mangiano le nostre stesse cose e che offrono indumenti a basso costo: infatti, altra cosa da sottolineare è che la clientela è maggiore nelle prime ore del mattino e all’apertura. Il nostro viaggio nella cina saccense finisce qui.

Il Comune di Sciacca al Summit sui parchi eolici

“Il Comune di Sciacca si opporrà in tutte le sedi all’istallazione di parchi eolici e sosterrà tutte le iniziative di sensibilizzazione e di protesta che si stanno promuovendo e si promuoveranno contro impianti invasivi che sfregiano il paesaggio e procurano danni irreparabili al nostro territorio”. È la dichiarazione del sindaco di Sciacca Mario Turturici messa agli atti del convegno internazionale in corso di svolgimento a Palermo, a Villa Malfitano, sul tema “Il paesaggio sotto attacco. La questione eolica” promosso dalla Regione Siciliana e a cui partecipano importanti personalità provenienti da diverse parti del mondo. A rappresentare l’amministrazione comunale di Sciacca, l’assessore all’Ambiente Gianluca Guardino. Tra le personalità presenti a Palermo, il consigliere nazionale di Italia Nostra Carlo Ripa Di Meana, l’ex presidente della Repubblica Francese Valery Giscard d’Estaing, il sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi. Presente tra gli altri anche il critico d’arte Tanino Bonifacio che nei giorni scorsi ha proposto ai sindaci delle Terre Sicane un manifesto pubblico per tutelare il paesaggio.

Da Palermo si è levato un coro di no alla proliferazione di impianti eolici industriali che deturpano il territorio. “Con il convegno Palermo finisce l’isolamento di chi, da anni, si batte contro gli scempi provocati dalle pale eoliche. Dobbiamo dire basta alla distruzione del paesaggio. E il discorso vale anche per le pale eoliche off shore. Hanno fatto bene quei Comuni siciliani che si sono opposti alla realizzazione di centrali eoliche in mezzo al mare. Si tratterebbe di altri disastri ambientali”. Lo ha affermato detto il presidente di Italia Nostra, Carlo Ripa di Meana nel corso del suo intervento. Di “equivoco tecnologico” ha parlato Carlo Alberto Pinelli, presidente onorario di Mountain Wilderness Italia: “Il rischio e’ che interi paesaggi collinari del nostro Paese vengano travolti dalle pale eoliche. Il tutto all’insegna di una scandalosa sproporzione tra costi e benefici. Si distruggerebbe il paesaggio, con la perdita dell’identita’ culturale di luoghi e persone, per avere in cambio poca energia che potrebbe essere prodotta con altri metodi”. Il critico d’arte e sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi e’ tornato a parlare di “mafia degli impianti eolici” e ha lanciato un appello al Presidente della Repubblica “affinche’ faccia rispettare l’articolo 9 della Costituzione che prevede, la tutela del paesaggio”.

Sciacca, cade a pezzi la zona portuale

Continua a cadere a pezzi la zona portuale di Sciacca. Il nuovo crollo si è verificato la sera sabato sera in una casa disabitata che sorge a ridosso della via Cristoforo Colombo, a pochi metri dal porto peschereccio. I detriti del tetto e delle mura sono caduti su un vicolo che solitamente è transitato. Se il cedimento dell’immobile fosse accaduto in pieno giorno, sarebbe stato concreto il rischio di una tragedia. L’area è stata transennata. L’immobile deve essere demolito.

Sciacca: Rotary e Banca Intesa creano un campetto di calcio

E’ stato inaugurato sotto una leggera pioggia, ieri pomeriggio, il campetto polifunzionale presso la parrocchia dei cappuccini a Sciacca. La realizzazione del campetto è stato possibile grazie ad un intervento congiunto del Rotary club e della banca Intesa di Sciacca. Il campetto verrà utilizzato dai circa 70 bambini che frequentano la parrocchia dei cappuccini.

Franco Iacch

Fonte: AgrigentoFlash.it

Vandali in azione al cantiere Rocco Forte

Vandali in azione, la notte scorsa, al cantiere della società Rocco Forte, che sta realizzando a Sciacca un golf resort di lusso. Danneggiati servizi sanitari e altre suppellettili. Sull’episodio indagano i carabinieri. Non è escluso che il raid sia l’ennesimo atto intimidatorio ai danni della società alberghiera britannica. In passato all’ingresso del cantiere fu fatta trovare una testa di capretto mozzata. L’impianto, secondo gli intenti della società, dovrebbe aprire al pubblico il 29 maggio prossimo.
Franco IAcch

Dalla Cina con furore a Sciacca?

Riporto per intero un articolo di Franco Iacch su AgrigentoFlash.it che riflette il fenomeno in forte espansione dei cinesi a Sciacca. Leggete e se volete commentate:
Il fenomeno dell’espansione delle attività commerciali da parte di cinesi non è nuovo, ma in questo ultimo anno e mezzo c’è stata un’intensificazione della presenza di questi esercizi. Secondo la confesercenti regionale, il 35 % delle merci importate in Sicilia, provengono dalla Cina. Un fenomeno, quello dei cinesi che aprono attività commerciali, persone culturalmente, da sempre, molto riservate diffuso anche a Sciacca. Alcuni di loro, appena ci vedono, ci invitano cortesemente ad andare. Altri, invece, sono disponibili e da loro scopriamo un mondo ancora oscuro nella cittadina termale. Veniamo a sapere, per esempio, che sono 16 le attività commerciali presenti a Sciacca gestite da altrettante famiglie cinesi. Lavorano 8 ore al giorno e tutti pagano un affitto a proprietari saccensi. Quest’ultimo varia dagli 850 ai 1200 euro al mese. A Sciacca si trovano bene. I figli vanno in scuole saccensi e il sabato vanno anche a mangiare la pizza. E’ il caso di Du Zong, 36 anni, a Sciacca da tre anni con moglie e figli. Ci troviamo bene – ci dice Zong – Sciacca è una città tranquilla. Shi Changxiu, invece, è nella cittadina termale con la famiglia da 5 anni. Prima erano a Palermo, ma c’era troppo concorrenza di altri connazionali. A Sciacca, invece, si sta benissimo, nessuno li disturba anche se la sera preferisce restare a casa. Le notizie dalla madre patria le acquisiscono da internet e dai giornali che i distributori di Catania e di Palermo gli portano. Tra le curiosità, veniamo a sapere che nessuno dei cinesi, a Sciacca, si è mai fidanzato o ha mai frequentato una saccense, segno che l’integrazione ancora non è totale. Alcuni sono buddisti, altri shintoisti. Pochi i cattolici. Poi rischiamo anche qualcosa in più: chiediamo loro se hanno raggiunto la nostra città tramite qualche aiuto esterno o qualche pressione gestita dalla mafia o dalla triade cinese, molto attiva nei flussi migratori verso la nostra terra. Alcuni ci dicono che la mafia c’era solo a Palermo e che c’erano persone che, riportiamo testualmente, “graffiavano le auto”, mentre ogni volta che citiamo la triade cinese, ci salutano cortesemente. Sono circa 200 i cinesi a Sciacca. Sono tutti grandi lavoratori, tra di essi ci sono anche due maestri di Kung Fu. Al di la dello stereotipo classico che raffigura il cinese a mangiare riso, stare in kimono e contraffare di tutto, abbiamo trovato persone disponibili, che fanno la spesa nei nostri supermercati, mangiano le nostre stesse cose e che offrono indumenti a basso costo: infatti, altra cosa da sottolineare è che la clientela è maggiore nelle prime ore del mattino e all’apertura. Il nostro viaggio nella cina saccense finisce qui.

Il Comune di Sciacca al Summit sui parchi eolici

“Il Comune di Sciacca si opporrà in tutte le sedi all’istallazione di parchi eolici e sosterrà tutte le iniziative di sensibilizzazione e di protesta che si stanno promuovendo e si promuoveranno contro impianti invasivi che sfregiano il paesaggio e procurano danni irreparabili al nostro territorio”. È la dichiarazione del sindaco di Sciacca Mario Turturici messa agli atti del convegno internazionale in corso di svolgimento a Palermo, a Villa Malfitano, sul tema “Il paesaggio sotto attacco. La questione eolica” promosso dalla Regione Siciliana e a cui partecipano importanti personalità provenienti da diverse parti del mondo. A rappresentare l’amministrazione comunale di Sciacca, l’assessore all’Ambiente Gianluca Guardino. Tra le personalità presenti a Palermo, il consigliere nazionale di Italia Nostra Carlo Ripa Di Meana, l’ex presidente della Repubblica Francese Valery Giscard d’Estaing, il sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi. Presente tra gli altri anche il critico d’arte Tanino Bonifacio che nei giorni scorsi ha proposto ai sindaci delle Terre Sicane un manifesto pubblico per tutelare il paesaggio.

Da Palermo si è levato un coro di no alla proliferazione di impianti eolici industriali che deturpano il territorio. “Con il convegno Palermo finisce l’isolamento di chi, da anni, si batte contro gli scempi provocati dalle pale eoliche. Dobbiamo dire basta alla distruzione del paesaggio. E il discorso vale anche per le pale eoliche off shore. Hanno fatto bene quei Comuni siciliani che si sono opposti alla realizzazione di centrali eoliche in mezzo al mare. Si tratterebbe di altri disastri ambientali”. Lo ha affermato detto il presidente di Italia Nostra, Carlo Ripa di Meana nel corso del suo intervento. Di “equivoco tecnologico” ha parlato Carlo Alberto Pinelli, presidente onorario di Mountain Wilderness Italia: “Il rischio e’ che interi paesaggi collinari del nostro Paese vengano travolti dalle pale eoliche. Il tutto all’insegna di una scandalosa sproporzione tra costi e benefici. Si distruggerebbe il paesaggio, con la perdita dell’identita’ culturale di luoghi e persone, per avere in cambio poca energia che potrebbe essere prodotta con altri metodi”. Il critico d’arte e sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi e’ tornato a parlare di “mafia degli impianti eolici” e ha lanciato un appello al Presidente della Repubblica “affinche’ faccia rispettare l’articolo 9 della Costituzione che prevede, la tutela del paesaggio”.

Sciacca, cade a pezzi la zona portuale

Continua a cadere a pezzi la zona portuale di Sciacca. Il nuovo crollo si è verificato la sera sabato sera in una casa disabitata che sorge a ridosso della via Cristoforo Colombo, a pochi metri dal porto peschereccio. I detriti del tetto e delle mura sono caduti su un vicolo che solitamente è transitato. Se il cedimento dell’immobile fosse accaduto in pieno giorno, sarebbe stato concreto il rischio di una tragedia. L’area è stata transennata. L’immobile deve essere demolito.

Sciacca: Rotary e Banca Intesa creano un campetto di calcio

E’ stato inaugurato sotto una leggera pioggia, ieri pomeriggio, il campetto polifunzionale presso la parrocchia dei cappuccini a Sciacca. La realizzazione del campetto è stato possibile grazie ad un intervento congiunto del Rotary club e della banca Intesa di Sciacca. Il campetto verrà utilizzato dai circa 70 bambini che frequentano la parrocchia dei cappuccini.

Franco Iacch

Fonte: AgrigentoFlash.it

Vandali in azione al cantiere Rocco Forte

Vandali in azione, la notte scorsa, al cantiere della società Rocco Forte, che sta realizzando a Sciacca un golf resort di lusso. Danneggiati servizi sanitari e altre suppellettili. Sull’episodio indagano i carabinieri. Non è escluso che il raid sia l’ennesimo atto intimidatorio ai danni della società alberghiera britannica. In passato all’ingresso del cantiere fu fatta trovare una testa di capretto mozzata. L’impianto, secondo gli intenti della società, dovrebbe aprire al pubblico il 29 maggio prossimo.
Franco IAcch